Il medico di famiglia il 29/07/23 mi ha prescritto un elettrocardiogramma e una visita di controllo cardiologico.  Il CUP mi ha fissato un appuntamento per il 30/10/24, ovvero a un anno e tre mesi di distanza. Sempre il medico di famiglia, il 22/02/24 mi ha prescritto, come aveva consigliato il neurologo dell’Ospedale di Ariano Irpino, una visita di controllo neurologico. Il neurologo mi aveva invitato a prenotare la visita nel suo reparto dopo 6 mesi, ma l’appuntamento mi è stato dato dal Cup per il 31/10/24, ovvero 8 mesi dopo. Diligentemente, mi sono recato alle visite prescrittemi: il cardiologo mi ha consigliato un Ecostress farmacologico, un ECG Holter delle 24 ore e un Ecocolordoppler cardiaco dopo prova fisica o farmacologica. Il neurologo mi ha consigliato un controllo dei parametri ematochimici, un Ecodoppler TSA e un EEG di controllo. Entrambi i medici mi hanno poi consigliato di recarmi dal medico di famiglia per farmi prescrivere quanto da loro indicato: ai due medici specialisti ho fatto presente che avrebbero dovuto essere loro stessi, in quanto dipendenti pubblici, a prescrivermi quanto avevano stabilito. Tutti e due, come in passato anche altri specialisti, mi hanno risposto che non potevano poiché non erano forniti di un ricettario regionale.                                                                                                   L’art. 37, comma 5 del Decreto del Presidente della Repubblica n. 270/2000 prevede che, qualora un medico specialista di una struttura pubblica ritenga necessari ulteriori accertamenti, deve formulare direttamente le relative richieste su ricettario regionale.                                                                                                                                       La ASL di Avellino e probabilmente le altre ASL della Campania, non ottemperano a quanto previsto dalla legge e applicato nelle ASL delle altre Regioni. Questa situazione comporta un disagio e una perdita di tempo per gli ammalati e un aggravio del carico di lavoro per i medici di famiglia, che oltretutto, stanno diventando merce sempre più rara. Comunque, non avendo altra scelta, mi sono recato di nuovo dal mio medico di famiglia, ho fatto una lunga attesa, ho avuto le prescrizioni e mi sono recato al CUP per le prenotazioni. Con sorpresa, per l’Elettroencefalogramma mi è stato dato appuntamento per il 6 di novembre, cioè pochissimi giorni dopo, ma per gli altri esami, questo è stato il risultato: Ecocolordoppler TSA a riposo, per il 29/07/25; Ecocardiogramma dinamico Holter per il 18/03/25; Ecocolordoppler cardiaco dopo prova fisica o farmacologica, per il 01/04/25. Il mio medico di famiglia mi ha prescritto altresì una visita fisiatrica e una ortopedica: l’appuntamento per la prima è stato fissato per il 13/02/25, mentre per la seconda, il CUP mi indicato come prima data utile, il 10/07/25. Ho chiesto l’intramoenia per la vista fisiatrica, ma al CUP mi hanno risposto che il fisiatra non esercita in intramoenia, mentre per l’ortopedico è stato possibile e, come per incanto, pagando 102 euro, ho avuto l’appuntamento per il 14/11/24. Quindi per gli esami dovrò scegliere se attendere mesi, sperando di rimanere in vita, o piuttosto recarmi da un privato. Quando finalmente avrò i referti dei vari esami dovrò comunque richiedere una visita cardiologica e una neurologica: quanto dovrò ancora aspettare? La legge 833/1978, istitutiva del Sistema Sanitario Nazionale prevedeva un sistema sanitario solidale e universale che doveva garantire a tutti i cittadini italiani omogeneità e uguaglianza qualitativa dei servizi sanitari erogati: perché non si ritorna alle origini? Perché si privilegia la sanità privata e scapito di quella pubblica, come sta facendo in maniera massiccia anche questo Governo?                                                                  Il 22/07/24 mi sono recato all’ospedale di Lavagna (GE) per un controllo del pacemaker: fatto il controllo, il medico ha programmato quello successivo per il 23/07/25: anche ad Avellino dovrebbe funzionare così! Mi rendo conto che vari governi hanno tagliato i finanziamenti per la sanità pubblica e il Governo Meloni ha ulteriormente peggiorato il quadro, ma almeno anche in Campania si applichino le normative che fanno risparmiare la sanità pubblica, ovvero l’art.37, comma 5, del DpR n.270/2000!                     Aleandro Longhi    Coordinatore Comitato SAT (Salute, Ambiente, Territorio)

Di Aleandro Longhi

Nato e cresciuto a Genova Sestri, ha fatto il ferroviere per mantenersi, ma con la politica nel DNA: a 10 anni distribuiva le copie dell’Unità. Già responsabile delle 8 sezioni del Pci di Ge-Sestri Ponente, Presidente del Consiglio di Circoscrizione di Sestri dal 1985 al 1993, Assessore del Comune di Genova dal 1993 al 1997, Presidente del Consiglio comunale di Genova dal 1997 al 2001. Direttore editoriale del Corriere di Sestri Ponente e presidente della PA Croce Verde. Dal 2001 al 2008, Senatore e Deputato. In Senato è stato Segretario della Commissione d’inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale e componente della Commissione Sanità, argomento di cui continua tuttora ad occuparsi.