Le parole sono pietre, scriveva già nel 1955 lo scrittore torinese Carlo Levi, riferendosi all’arretratezza dei contadini siciliani, in una terra in cui era difficile far applicare le leggi che lo Stato aveva approvato per migliorare le loro condizioni. E il siciliano Andrea Camilleri (scomparso il 17/07/2019), riprendendo quella frase in tempi recenti, aveva aggiunto che “le parole possono essere pallottole e hanno il potere di cambiare il mondo. Bisogna sapere dare il giusto peso alle parole e soprattutto, far cessare il vento dell’odio che dilaga. Ma perché l’altro è diverso da me? L’altro non è che me allo specchio. Perché stiamo educando una gioventù all’odio? Perché abbiamo perso il senso dei veri valori della vita”. “Noi siamo le nostre parole. Le parole sono l’espressione dei nostri pensieri e modificano i nostri pensieri” lo sostiene, a ragione, Donata De Bartolomeis, che sul senso delle parole ha scritto un intenso libro: Cambia le tue parole, per cambiare la tua vita. “Dicendo noi siamo le nostre parole – aggiunge la scrittrice -, mi riferisco al noi terreno, fatto di mente-corpo-spirito. Noi non siamo il nostro corpo, ma lo abitiamo; non siamo la nostra mente, ma la utilizziamo. Corpo e mente sono strumenti necessari per vivere sulla terra, in questa dimensione e pertanto dobbiamo averne cura, così come abbiamo cura della nostra casa, della nostra macchina. Noi siamo molto di più della casa in cui viviamo e della macchina che usiamo, noi siamo infinito. Il nostro corpo fisico è il tempio della nostra dimensione spirituale e per questo diventa importante prendersene cura, amarlo, rispettarlo e non modificarlo, finendo per violentarlo. Ognuno deve cercare le parole più appropriate alla sua vita, suggerisce l’autrice, scegliendone la destinazione finale: per il bene o per il male. Con le parole si può accarezzare o ferire, si può aiutare o arrecare danni. Per esperienza diretta ci dice che non bisogna dimenticare che l’Universo (Dio, Buddha, o chi si preferisce) ridà tutto centuplicato: sia il bene che il male, e non aspetta l’Aldilà, ma lo restituisce nell’Aldiqua, da subito, in questa esperienza terrena. “Ci penserei non una, ma mille volte, prima di usare le parole per servire il male, – precisa Donata -ma anche questa è una scelta che ognuno fa secondo il suo modo di vedere e concepire la realtà. Fondamentale è pensare sempre, prima di parlare, scegliere le parole con cura, poiché le conseguenze di ciò che si dice, non sempre sono intenzionali. La parola è un atto creativo, uno strumento magico che ha il potere di creare e di distruggere! Usate in modo appropriato, le parole sono in grado di modificare enormemente la percezione delle cose o delle esperienze, aumentano laconsapevolezza del mondo: ogni volta che ci appropriamo di una parola nuova, acquisiamo consapevolezza sul suo significato e crolla il velo che ci teneva celato quel frammento di universo. Le parole ci fanno prendere atto di diversi aspetti della realtà, compresi quelli che non vogliamo vedere, perché nel momento stesso in cui abbiamo una parola, abbiamo anche reso tangibile, quella parte di realtàe il suoopposto. L’etimologia di ogni parola, il suo significato intrinseco, influisce sull’inconscio modificandolo e a volte innescando dei virus subdoli che ci condizionano la vita intera”. Nella sua insolita autobiografia, Donata parla anche della tecnica della speleologia del sé: come la scienza che studia le caverne, lei va a fondo delle situazioni dolorose, per trasformarle in positivo. Fa parte del suo metodo di Kinesiologia Energetica Emozionale: spesso basta far cambiare una metafora per alleviare un sintomo o ribaltare una situazione, come nel caso della signora Lucia. La donna le aveva chiesto aiuto perché, quando meno se lo aspettava, le si bloccavano le gambe. Andando a ritroso, le rivelò che era il marito colui che le aveva “spezzato le gambe”: così, quando pensava al loro rapporto, le gambe si paralizzavano. “Persino le vibrazioni legate al suono delle parole influiscono sulle nostre cellule in quanto entrano in risonanza con esse. Le parole trasferiscono emozioni e ci insegnano a dare loro un nome per poterle riconoscere: questa è la base dell’intelligenza emotiva, Goleman docet (n.d.r.: psicologo che ha formulato il costrutto dell’intelligenza emotiva)”. Impariamo a curare l’uso delle parole: se ben usate, le parole sono forza e realtà, guariscono l’anima, ma soprattutto, divengono strumento per cambiare il nostro destino.
Breve profilo Donata De Bartolomeis è laureata in Discipline psicosociali, giornalista pubblicista, editrice, naturopata, educatrice all’autonomia per ragazzi Down. Ha seguito svariati corsi, tra cui: Aromaterapia ed emozioni, Cristalloterapia (master), Kinesiologia emozionale. La sua versatilità la impegna in molti campi, dal laboratorio di teatro-terapia, al terzo settore, all’architettura Feng Shui, fino alle questioni che riguardano la violenza sulle donne, l’informazione e la deontologia (vari corsi SIGef 2019). È anche istruttrice di Shiatsu iscritta all’AIFS. donata de bartolomeis CAMBIA LE TUE PAROLE PER CAMBIARE LA TUA VITA EDIZIONI IL PAPAVERO pag. 177 € 20 (acquistabile sul sito dell’editrice)
Floriana Mastandrea